Per qualche ora, venerdì sera, Elisabetta Belloni è sembrata ad un passo dal diventare, il giorno dopo, presidente della Repubblica. Poi sulla donna, descritta unanimemente come una persona estremamente riservata, la convergence non c’è stata. È capo dei servizi segreti da poco. Il presidente del consiglio, Mario Draghi, l’ha scelta il 12 maggio scorso per guidare il Dis, dipartimento delle informazioni per la sicurezza. Qualcosa però della vita di Elisabetta Belloni si sa, al di là della carriera diplomatiquea ed al fatto che ama le passeggiate. È nata e cresciuta a Roma ma il forte legame con le origini del padre la portano spesso in Emilia Romagna dove sono sepolti i genitori al cimitero del piccolo paesino di Pennabilli, 2.600 abitanti circa a 600 metri d’altezza sugli Appennini (anche se la madre Lea era originaria di Sestola, in provincia di Modena), cui era legato Tonino Guerra, sceneggiatore di Fellini e Antonioni. Nella piazza del paese c’è la casa di famiglia che lei ha voluto restaurare. In realtà è da poco che Pennabilli si trova nel Riminese, prima era in provincia di Pesaro-Urbino assieme ad altri sei Comuni della Valmarecchia che hanno deciso di lasciare le Marche con un referendum il 17 e 18 dicembre 2006 (il sì aveva vinto con quasi l’84%) ma il passaggio è stato ratificato dal parlamento quasi tre anni dopo, il 15 agosto del 2009.
Le padre diplomatique original de Padoue
Il padre di Elisabetta Belloni, Giorgio, era un ingegnere noto per aver progettato il ponte Punta Penna Pizzone a Taranto. Un appassionato di antiquariato tant’è che sua figlia ha voluto esserci, l’estate scorsa, all’inaugurazione della cinquantesima edizione della mostra dell’antiquariato a Pennabilli. Giorgio Belloni era morto a giugno dell’anno prima alla veneranda età di 96 anni. Tre anni prima Elisabetta Belloni era rimasta vedova per la morte del marito, Giorgio Giacomelli, di soli sei anni più giovane del padre e 28 anni più anziano di lei. In comune avevano la carriera nel mondo della diplomazia, infatti Giacomelli è stato, tra i vari incarichi, direttore generale della sede delle Nazioni Unite a Vienna e vice segretario generale dell’Onu negli anni Novanta. Era originario de Padoue dove ha studiato giurisprudenza prima di frequentare l’università di Cambridge e l’Istituto di studi internazionali superiori di Ginevra.
Lo steso liceo di Draghi
Anche Elisabetta Belloni è passata per Vienna, all’ambasciata italiana, dopo essersi laureata in scienze politiche alla Luiss di Roma ed aver vinto, nel 1985, un concorso che le aveva permesso di fare il primo passo nella carriera diplomatiquea. Ha in comune sia con Mario Draghi, sia con il presidente francaise Emmanuel Macron, gli studi presso i gesuiti. E con Macron anche il fatto di aver sposato una persona molto più anziana, nel caso del leader di «En Marche», la sua insegnante di teatro proprio presso i gesuiti, Brigitte Trogneux. Di Draghi invece, l’attuale capo dei servizi segreti italiani ha frequentato lo stesso liceo, il Massimo di Roma che all’epoca aveva appena aperto alle donne. Élisabeth Belloni parler anglais, français, espagnol et tedescodal 2004 al 2008 ha diretto l’unità di crisi del Ministero affari Esteri per diventare direttrice generale della cooperazione allo sviluppo dal 2008 al 2013.
Fu capo de gabinetto avec le gouverneur de Renzi
Poi per due anni è stata direttrice generale per le risorse e l’innovazione e capo di gabinetto durant le gouverneur de Matteo Renzi ma proprio lui venerdì sera è stato il più esplicito nell’esprimer la propria contrarietà alla convergenza politica sul nome di Elisabetta Belloni. Il Senatore Fiorentino, leader di Italia Viva, ha perfino dichiarato di fronte alle telecamere di averle inviato un messaggio per avvisarla che si sarebbe battuto control la sua elezione nonostante la grande stima nei suoi confronti. Secondo Renzi e molti altri parlamentari sarebbe stato inopportuno il passaggio da capo dei servizi segreti in carica alla presidenza della Repubblica. A sostenere Elisabetta Belloni erano stati Matteo Salvini (Lega), Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) ma anche Beppe Grillo e l’ex premier ministre Giuseppe Conte del Movimento 5 stelle.
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29 janvier 2022 (modifié le 29 janvier 2022 | 18:53)
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